Bonus e incentivi 2023, cosa succede nell'era post 110%
QUALI SONO GLI INCENTIVI A DISPOSIZIONE DEGLI UTENTI NELL'ANNO IN CORSO?
In materia di incentivi e detrazioni, questo è un momento molto particolare, anche determinato dal recente Decreto che ha di fatto bloccato lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Il primo consiglio, quindi, è quello di rimanere il più possibile aggiornati; è ipotizzabile che nel breve periodo ci possano essere altre significative novità.
Allo stato, gli incentivi a disposizione per il nostro settore sono:
1. Superbonus: in quanto intervento trainato, con la nuova aliquota del 90% e con (nel caso di monofamiliari, bifamiliari e immobili funzionalmente autonomi) il limite di reddito di riferimento a 15.000 euro.
2. Ecobonus: stabilizzato per ora fino a fine 2024, con aliquota al 50%.
3. Bonus Casa: stabilizzato per ora fino a fine 2024, con aliquota al 50%.
4. Bonus sicurezza: stabilizzato per ora fino a fine 2024, con aliquota al 50%.
5. Bonus mobili: stabilizzato per ora fino a fine 2024, con aliquota al 50% (e spesa massima a 5.000 euro).
Come detto in precedenza, si consideri che per tutte queste agevolazioni, ad oggi, non è più possibile concedere sconti in fattura o effettuare cessione dei crediti; ci auguriamo che qualcosa possa essere risolto nel prossimo periodo.
COSA CAMBIERÀ NELLA NUOVA ERA POST 110 E SENZA 110%?
È banale immaginare che vi sarà un forte ritorno ai “Bonus Ordinari” (Ecobonus e Buon Casa); questi bonus però riaccendono la competizione sul mercato e ci riportano di nuovo alla necessità (per i serramentisti) di avere leve commerciali efficaci. Insomma, dopo qualche anno di “prodotto comprato”, torneremo al “prodotto venduto”.
Crediamo sia indispensabile, per i serramentisti, dotarsi di strumenti operativi che stimolino gli acquisti e documentino il vantaggio per il cliente di effettuare gli interventi di sostituzione dei serramenti. Dopotutto, con un'inflazione come quella attuale e con le tensioni esistenti sull'energia, investire in risparmio energetico è certamente consigliabile. Dobbiamo però tutti metterci nelle condizioni non solo di “raccontare” i vantaggi, ma di poterli stimare e documentare. Contestualmente, ci sentiamo di consigliare di tener d'occhio anche gli appalti pubblici: i fondi del PNRR sono davvero consistenti e sono stati allocati, ed abbiamo forti segnali di avvio di interventi di riqualificazione della Pubblica Amministrazione (scuole, uffici, case di cura, ecc.).
Ne emerge quindi che in primis dovremo risolvere il problema attualissimo dei lavori contrattualizzati ma ancora non formalmente iniziati, soggetti a sconto in fattura e/o cessione del credito. Rimanere aggiornati è quindi un imperativo. Inoltre, i tempi sono maturi per affrontare il tema dei Criteri Ambientali Minimi e, più in generale, della sostenibilità ambientale dei prodotti, che andrà ad interessare gli interventi di riqualificazione più interessanti.