Credo sia una operazione ragguardevole, di altissimo standing, non solo per il livello organizzativo con cui è stata realizzata, davvero preciso e curato nei dettagli; ma soprattutto per l'adesione entusiastica e copiosa sia dei visitatori sia degli espositori, dei quali sottolineerei la qualità. Si è respirata un'aria piena di energia positiva e costruttiva. Un plauso poi per il programma culturale divulgativo dell'Arena della Formazione, di notevole spessore e che ha accompagnato le giornate di esposizione.
Volentieri. Si tratta di un lavoro di analisi basato sui dati di bilancio pubblici 2021-2022 di 500 aziende produttrici di serramenti di tutta Italia, ovvero un segmento di mercato che produce 4,3 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 16mila persone. Il focus della ricerca è stato quello di indagare il grado di competitività del settore identificando sia la capacità di produrre reddito sia le modalità di gestire l'efficienza, ovvero di trasformare input (costi del lavoro, delle materie prime, dei servizi, investimenti) in output (redditività). Per far questo i nostri analisti hanno utilizzato modelli matematici in grado di definire la frontiera di efficienza del campione analizzato: non ci siamo focalizzati quindi sugli andamenti medi delle variabili considerate, ma piuttosto nell'identificare le aziende che meglio di tutte hanno questa capacità e che possono rappresentare il punto di riferimento a cui tendere in termini di efficienza. In questo modo siamo stati in grado di abbinare punteggi di efficienza per ciascuna azienda analizzata.
Sicuramente che il settore ha ampi margini di miglioramento in termini di efficienza. Le notevoli spinte al fatturato guidate dal periodo degli incentivi ha sicuramente aumentato le performance di fatturato ma ha anche stressato le organizzazioni ed eroso notevolmente i livelli di efficienza, rispondendo alla crescita della domanda con una strategia di esternalizzazione tramite il network imprenditoriale.
Tradotto: si sarebbe potuto ottenere molto di più in termini di risultati netti se si fosse riuscito a far evolvere il modello di business, cosa che evidentemente non è stato possibile fare per la velocità degli eventi o per scarsa fiducia sul futuro o per la difficoltà di attirare nuovi talenti in azienda. Ciascun imprenditore potrà dare una propria risposta a questa evidenza. Forse incidono, come emerge dall'analisi, anche l'endemica questione della sottocapitalizzazione delle nostre PMI e un aumento dei crediti clienti nel 2022, che hanno ulteriormente messo in tensione il sistema.
Mi aspetto un passo avanti proprio nella direzione dell'efficienza, dato da una ormai conquistata consapevolezza che oltre alle straordinarie capacità tecniche e di design raggiunte vanno uniti interventi volti a managerializzare, digitalizzare, controllare in tempo reale e rendere attrattive le nostre imprese. Una sfida importante che, sono sicuro, i nostri imprenditori sapranno vincere con grande soddisfazione.